Le parole di Aspirina…
dimenticare è un limite
del resto il tempo è qui con me
sta compilando le pratiche
ma ho sempre in mano le tue lettere
e quelle buste con su le nuvole
ora rileggo le parole
con rinnovato senso critico:
dici e non dici
ma già che dici
potevi almeno non illudermi così e già,
invece passo dopo passo
sei riuscita a far di me un caso clinico…
Non riesco ancora a crederci
ho sconfinato nel ridicolo
ma dimmi te, e non sai neanche scrivere!
Non è questione di grammatica,
no è che l'amore vuol certe parentesi
è che l'amore si fa anche per ridere!
E invece piangi e ti lamenti dei continui fallimenti
che come dici tu t'inseguono, ma dai!
E allora siedi ad aspettare ancora un altro
e lo sai già che prima o poi ti verrà a cercare.
Ma lasciami fuori da queste storie
piene di cenni e di mezze parole
ma per favore, ma per favore!
È una situazione imbarazzante
come un'amante in viva voce
e non c'è niente di eccitante
in un'amante …distante!
ma, cosa vuoi, oggi non mi sento adeguato
in questo bar predisposto per lunghe degenze
tutti seduti davanti ad una flebo di vino
e che qui sanno solo parlare di calcio e di tasse
e io nonostante gli sforzi non riesco a seguirle ste masse
ma sono solo parole, e hanno le gambe corte
come le bugie che vado raccontando sui miei amori
Scusami sai, se ti sembro un po’ strano
non spaventarti se guido e ti sembro distratto
no, no è inutile che insisti
è che mi va proprio di tagliare la strada ai ciclisti
ma è normale, per chi è perseguitato dagli assicuratori
è normale per me che non ho un buon ricordo dei tuoi amori
ma sono solo parole, e hanno le gambe corte
come le bugie che vado raccontando sui miei amori
si ma ora che ho perso la testa per una moretta
passo le ore e la notte a contare le stelle
si, lo so che avrei cose più urgenti da fare
intanto ho trovato anche il tempo per imparare a sognare
la verità è che una vita che faccio presenza
la verità la saprai, ma solo in mia assenza
ma sono solo parole, dai!
e hanno le gambe corte
come le bugie che vado raccontando sui miei amori
come le bugie che vado raccontando
dove vengono a meditare le persone sole e le zanzare
è l'oriente del nord
e nella scia delle navi ci puoi trovare le coppie clandestine
condannate a nuotare
e c'è un bazar per ogni portone
e una mano tesa ad ogni stazione
di questa lenta via crucis metropolitana
Questo è l'oriente del nord
dove si possono riciclare
le promesse mancate d’oltremare
è l'oriente del nord
e tra le righe di tutti i giornali
ci puoi trovare i numeri facili da giocare
per questa grande illusione
di questa nostra illusione
ma è già arrivato un grande stregone
che nell'antro oscuro di una televisione
sta preparando i riti per la nuova stagione
Ma vegni che te cönto ö ma de sta tæra
e cömme l'è ca le nasciua sta guera
Ma come potremo continuare a sperare
se tutto intorno non c'è più colore
se questa notte non ha più sapore
se questa terra non ha più valore
In questo oriente del nord
dove si vengono a rifugiare i diavoli poveri
sfugguti ad un inferno statale
ad un inferno fiscale
e c'è un bazar per ogni portone
e una mano tesa ad ogni stazione
di questa lenta via crucis
metropolitana
ma senza farci vedere
siamo qui per far numero,
si ma senza farci notare
è una questione di educazione
mista ad un raffinato senso del pudore.
Ma fra noi c'è anche chi considera normale
ubriacarsi ogni sabato sera fino a stare male
è una questione di educazione
priva comunque di ogni senso del piacere!
Ma anch'io so essere sgradevole
ma solo se mi conviene
del resto sono molto modesto
ed è per questo che non ve lo faccio pesare
è una questione di educazione
semplicemente una questione di educazione
Ma c'è chi è convinto di aver ragione
e non si è ancora stancato
di sentirsi ripetere che forse tutto è sbagliato.
Detto così sembra facile
visto da li sembra inutile
ma se me lo dici tu posso anche crederci
E vi vedo sempre più pallidi che attraversate la strada
alla ricerca di un'abitudine per sentirvi normali
Incuranti come sempre di tutto questa solitudine,
incuranti come sempre di tutta questa vostra solitudine!
Ma chi è che sta attraversando il mio cammino
lui passerà,
io …passerotto!
non li ho rivisti più
ma ne ho ancora ben presente il sapore
che mi confonde ancora un po'
come quando penso ai treni
e a quelle lunghe notti sui vagon lits
si ora che la Francia è così vicina
sta giusto in fondo a questo martedì
sto nascondo dietro a una vetrina
e stringo tra le braccia una cameriera
che metta un po' di ordine nella mia vita
se si accontenta di un pagherò
e non mi dire che ti senti sola
telefona, almeno telefona
no, non mi dire che ti senti sola
telefona, ti prego telefona ti prego telefona, telefonami
è che domani è un altro giorno
e non mi serve che tu aggiunga altro
si domani è un altro giorno
e ho già capito, ho già capito!
lunghi semafori, stress economico
ma sbagliare d'autobus, si a volte capita
Si è troppo timidi, non c'è più dialogo
o non leggi il numero e non osi chiedere
vecchi ballabili, ricordi inutili
ma sbagliare l'autubus, si, puo' succedere
ma a quelli stupidi, ai nevrastenici
E quello parte per quartieri fuori mano,
scodinzolando sulla scia di Magellano
tu te ne accorgi che sei sempre più lontano,
al capolinea!
E aspetti il prossimo,
che sarà lucido
cromato e solido, inossidabile
sarà implacabile, sarà impossibile
sicuro e nitido, bello e nostalgico
Le sospensioni ti faran danzare ritmi equatoriali
la gente dentro avrà sorrisi arcani e palpiti ancestrali
e tutti quanti danzeranno al bacio dell'ultimo sole
Tu aspetta il prossimo;
al capolinea!
e da questa posizione mi godo la visione
C'è un cane che mi fa coraggio
mi da la direzione
ma è tempo che mi decida
lasciatemi…
Bere ancora un poco
almeno fino a che non sarà Natale
aspetto i suoi regali che mi porti, ma che mi porti…
un amore senza riguardo
già deciso tutto al primo sguardo
un amore da lasciare fuori dalla porta e non deve entrare
No, non deve entrare
Ma fuori dalla porta ci sta il mare
che è una scusa buona per camminare
una valigia vuota pronta per restare
Qui… dove ho lasciato le mie parole
da sole come i matti
e come i matti ho un gran dolore da medicare
figlio di una canzone e di un giorno di pioggia
figlio di ventre generoso
e di padre perso troppo in fretta
Ma vengo da parte di un capitano
che si è perduto sulle rotte del Nord
lui mi ha insegnato una cosa soltanto
ma presto o tardi la dimenticherò
Perché il tempo che passa le cose le sposta
e quello che cerchi ora qui non c'è più
la fretta consiglia:
metti da parte una carezza…
un autobus che non arriva, che non arriva.
Mi accendo un'altra sigaretta
Mi accendo un'altra sigaretta.
Come è possibile mi chiedo
che questa mia camicia
sia diventata così stretta, sia diventata così stretta
Ma come è possibile mi dico
che tu mi abbia lasciato
ed è già passata ormai più di una settimana
ed è già passata ormai più di una settimana.
Roba che se ci penso divento matto, divento matto, divento
roba che bisogna provare!
stasera chissà se riuscirò a dormire
e domani chissà se riuscirò a sperare
e domani chissà se riuscirò a mangiare
E intanto intorno qui c'è tanta gente
ragazzi che ridono
è domenica però, ma però non è una bella festa
No, non è per niente una bella festa.
E non sapere dove sei finita e non riuscire a capire
Non sapere più niente, neppure come sono finite le partite!
Roba che se ci penso divento matto, divento matto, divento
Roba che bisogna provare!
un autobus che non arriva, che non arriva!
e sta finendo anche quest'altra sigaretta
sta finendo anche quest'altra sigaretta
sta finendo anche quest'altra sigaretta
…
Roba che se ci penso divento matto, divento matto, divento
sono tante le faccie che passano
sono stanco e non riesco a riflettere
proprio adesso che avrei bisogno di insistere.
Sono poche le idee che mi vengono
sono troppe le strade che salgono
ma sono in forse per un posto che valga
dove nascondermi sotto il nome di un altro!
Sono in ritardo e si è messo un gran vento
sono fuggito da una città in riva al mare
sono salito più in alto per poter respirare
ma trovo quest'aria così priva di sale!
Starò attento la prossima volta
starò nascosto magari dietro una porta
starò al gioco e farò finta di niente:
meglio stare attenti a chi vende solo illusioni!
Poi chi mi vedrà sarà convinto
di avermi parlato a lungo
in chi mi vedrà nascerà il dubbio
di avermi già conosciuto!
Ma si! Perché io sono il tempo perso
il tempo perso, il tempo perso…
Come va? Avevo voglia di chiamarti
Come stai? Dimmelo se ti disturbo, non vorrei mai!
Cosa vuoi, qui le cose vanno avanti
e fra di noi io soffro queste distanze
ma se puoi, fermati un momento
si se puoi, regalami un istante e pensami,
quando chiudi la porta pensami,
quando sali le scale, pensami
se sei in mezzo al traffico, ferma a un semaforo
quando scendi da un autobus, pensami
Ti ricordi rubavamo gli spiccioli
dai resti lasciati sui tavoli
mentre intorno infuriavan le dispute
per i posti più comodi
ma poi tu distruggevi le mie sculture di mollica
esasperata dicevi dal protrarsi dei nostri dialoghi
sul futuro dei comici, sul sesso dei diavoli,
sul futuro dei comici, sul sesso dei diavoli,
mentre, lo vedi, resta solo una virgola
a separarmi da te
Ma ho bisogno di sentirmi a tempo in questa musica che mi circonda
c'é bisogno di mettersi al vento
con una musica di conforto
Ma c'è bisogno di sentirsi a tempo
in questa musica che ci circonda
c'é bisogno di mettersi al vento
con una musica che ci conforti
con un ritmo che ci trasporti, via, via, via
Ma è quel che manca,
è quel che manca è quel che manca ad ogni età
ma è quel che si cerca, quel che si cerca
è quel che si cerca ad ogni età!
Altre parole…
qui davanti al mare
fingiamo di sfidare le onde
che ruggendo, rabbiose ci corrono incontro.
Sono giorni di burrasca
giorni cartolina che un inverno ci manda
giorni di freddo improvviso,
il primo, quello che ci sorprende in maglietta
e c'è bisogno di stare vicini, vicini
c'è bisogno di stare stretti, stretti
mentre tu alzi lo sguardo
è così vicino il tuo viso
ti rubo un bacio tu mi regali un sorriso!
Rimaniamo ancora qui
qui davanti al mare
in fondo non fa così freddo e poi,
e poi non abbiamo niente da fare
Tu che continui a guardare
ti voglio bene sai
Ci volevo sto tempo
proprio questo tempo
per riuscirtelo a dire
Ma ci voleva sto tempo
proprio tutto questo tempo
per riuscirtelo a dire!
ipnotizzato da un catodico
ammaestrato dai semafori
Sai, io vivo in città
mi confondo e sono anonimo
si, ma se mi cercano, io sono sempre qua:
vicino al mare, senza ragione
solo a guardare lo spazio che c'è, fuori di qua.
Vicino al mare, solo a guardare!
Dicevo noi, come mi vedi tu
tu che te ne stai cullata dalle nuvole
ma qui ci siamo solo noi e abbiamo perso tempo, è vero
ma si può aspettare ancora un po'
e se vorrai tornar con noi
basta che tu dica si
basta che tu venga qui
fossi in te io lo farei
non fosse altro perché poi…
Quando mi rincontrerai saremo liberi
quando se ne parlerà sapremo ridere
dei nostri guai
che ci confondono e non ci abbandonano mai
i nostri guai sai, sai ci confondono
e non ci abbandonano mai!
Possiam parlarne per citofono
se proprio non ti va di venire giù
Oggi sai, c'è anche poco traffico
e ti sento forte e chiara,
forse un po' troppo metallica!
non cerco riparo così a te!
Per poi ritrovarmi Fradicio
d'acqua e d'amore
di gioia e dolore
di antiche emozioni
che tornano a galla
e ti fanno sentire addosso
i vent'anni
E ti vengono fuori
quelle frasi d'amore
le più scontate, le più banali
che solo ora ora io trovo geniali!
Si ma intanto non dormo,
sarà questo tempo balordo,
si, ma intanto non dormo
…
ci vuole studio e pazienza,
ci vuole perseveranza perché questa sia danza!
E no, non è certo per il ritmo che ha in se
se fa ballare solo chi ha già una certa età
E chissà perché!
Chissà perché poi,
a passi lenti di beguine
continua sta vita
che è tutta una routine
Già mentre noi da sopra un palco
siamo come di vedetta
ma qui c'è gente che si muove troppo in fretta
Qui che non cambia neanche il vento
Ma andiamo pure avanti lo stesso
si, si tanto per la fatica che si fa, si può;
per la fatica che si fa, si puo!
è ora che qualcuno si decida e lo deve fare in fretta
Noi ci affideremo ancora al nostro senso artistico
alle nostre muse alcooliche chiederemo la forza.
Noi arriveremo in fondo a questa storia
lasceremo un segno nella memoria!
E poi insieme navigheremo anche contro vento
e quando arriverà il momento
andremo ancora avanti!
Ma c'è il rischio di restare soli
di essere abbandonati, dimenticati
del resto non è facile vedere quando tutto intorno è fumo: è fumo…
Ma ora, ora cha abbiamo smesso di credere
è ora che qualcuno si decida e metta in chiaro le sue carte
Tanto per noi non finirà mai questa ricerca
visto che chi c'è stato prima ha pensato bene di far sparire tutto!
Ma noi arriveremo in fondo a questa storia
lasceremo un segno nella memoria,
noi, arriveremo in fondo a questa storia
lasceremo un segno nella memoria!
Anche senza di voi! Noi arriveremo in fondo a questa storia
ma non è facile vedere quando tutto intorno è fumo:
è fumo, è fumo!
di poter un giorno essere grandi
che so, poeti, santi insomma,
almeno naviganti…
Ma la fatica che si fa a salir le scale,
salir le scale, salir le scale
Ma in mare aperto non ci sono certezze
Ne punti fermi per posar le chiappe
solo stelle di varie grandezze
per indovinar le rotte
Ma la fatica che si fa a salir le scale,
salir le scale, salir le scale
E dove sono i cieli stellati
quelli che ho qui sono tutti disegnati
soffitti bassi e vicoli malati
pure male illuminati
Ma la fatica che si fa a salir le scale,
salir le scale, salir le scale
Con questo bisogno di grandi spazi
sempre alla ricerca dei luoghi adatti
abbiamo trovato orizzonti piatti, si…
ma in senso verticale
Ma la fatica che si fa a salir le scale,
salir le scale, salir le scale
Ma ce ne andremo senza fare rumore
stando bene attenti a non disturbare
avremo ancora titoli sui giornali
e sempre debiti da cui scappare
Ma la fatica che si fa a salir le scale,
salir le scale, salir le scale
Avremo ancora amici da andare a trovare
e belle donne da incontrare
e poi grandi emozioni da ricordare
e altre notti da raccontare
Ma la fatica che si fa a salir le scale,
salir le scale, salir le scale
Ci resta ancora un sogno da realizzare
e tanto tempo per poterne parlare
hanno portato a scoprire la luna
che stava nascosta sotto coltri di lana
e si rifiutava di uscire la sera
Recenti studi fatti a Natale
nei corridoi dove bazzica il vento
hanno aperto nuove finestre sul mondo
ed è così che è volato via il mio tempo
Perché c'è bisogno di logica
in queste nostre giornate sfasate
fra queste idee così fragili
messe a confronto con anni di pratica
e rincorriamo le nuvole
nella speranza di giornate bagnate
Lo vedi, lo vedi che è terra di frontiera
Lo vedi come si mescolano le parole
ci puoi trovare seduti ad un tavolo
tutte le sere a raccontarci le favole
c'é chi arriva e prende appunti sugli angoli
poi li converte in gradi alcoolici
è che invecchiamo in modo ridicolo
per mancanza di tempi comici
Ma lo vedi, lo vedi che è terra di frontiera
Lo vedi, lo vedi come si mescolano le parole!
nel gioco dei vicoli a fuggire il sonno
a vendicare un angelo, caduto in disgrazia
per la troppa fretta
precipitato, per la troppa fretta
Ma passerà anche questa, notte sospesa
tra lunghe file di alberi a confondere i sogni
è stato solo un attimo
e dei tuoi 30 denari ne accarezzo il ricordo
sei stata a tratti il sole ma il resto è nebbia
Ah come passano lente le ore
quando le cose cambiano
Ah come passano lente le ore
quando le cose si aspettano
decisamente prima stavo meglio, decisamente!
perché ora dimentico le cose più semplici
perché dimentico
ha una notte nera senza stelle
e dalla notte vuole complicità,
nella notte cerca la sua libertà
libertà al gusto amaro di un bacio
libertà al prezzo di un gioco antico
la Combattuta è una falena impazzita
non cercare di trattenerla fra le dita
La Combattuta, dietro le spalle,
ha lasciato un lungo inverno e una guerra
ma questa guerra non è finita
da questa guerra non è mai guarita
e passano passano, senza riguardo
e passano passano, tra le sue gambe
la Combattuta è un'anima ferita
non trattenerla tra le dita
La Combattuta, fra le sue braccia
ha pronta la strada per il tuo inferno
che dei dannati lei ne ha un buon ricordo
e per chi di quel posto ne sa apprezzare il caldo
ma passano passano, senza riguardo
come fossero bagagli
È una lunga teoria di indecisioni e di sbagli
qui non c'entra niente la sforfuna
è solo colpa mia che ho sempre lasciato che fossero gli altri
a decidere anche per la vita mia
E mi ritrovo in mezzo ad un altra estate
tutto sudato e con questo volante in mano
avanti e indietro per queste afose strade
e non ho più tempo ne per gli amici
ne per suonare
Ma di attese e speranze ho già riempito i miei giorni
e intanto che il tempo passa crescono i ricordi
abbiamo cantato, suonato, ballato
abbiamo riso e scherzato, sofferto e lottato
ma sempre stretti per mano, come vedi
siamo arrivati lontano
Io insieme a te,
noi due e tutti i nostri guai
ma non mi voglio lamentare, no
se è vero come è vero che la felicità
sta solo nel tempo che noi passiamo a cercare
Ma abbiamo cantato, suonato, ballato
abbiamo riso e scherzato, sofferto e lottato
e sempre stretti per mano, come vedi
si può arrivare, lontano
quelle che si annegano nel buio di un fondale
quelle che riaffiorano leggendo dal labiale
nubi nere, odor di temporale
sono le cose che si pensano poi non si dicono
idee che si scolorano travolte nel rituale
pensieri che si appiccicano accarezzando un ideale
è pece nera, dura da lavare
sono le tesi che si sposano
ma sotto sotto non si amano
e poi le strade si attraversano senza guardare
sarà istinto animale
sono errori che si accettano
ma in fondo in fondo non si scusano
pietosi veli che si stendono
per coprire la distanza per salvare l'apparenza
sono le cose che si pensano poi non si dicono
c'è il sapore di un veleno che ti ostini ancora a bere
la certezza è come neve che sfida il solleone
è storia antica, amara come fiele
ma chiedimi se sogno ancora se fiuto il vento
chiedimi se sono fermo se mi accontento
poi chiedi se ti so amare ogni momento
se una vita intera ti potrà bastare
se una vita intera ti può bastare
mi guardava dritto negli occhi
e mentre confessava le sue paure
si lasciò sfuggire una lacrima
La ragazza riflessa nei vetri di una latteria
sicura di non essere vista
ricostruiva la sua immagine sacra
per l'altare di un sabato sera
La padrona dei sogni con il suo vestito migliore
si concedeva soltanto la notte
a chi sapeva incantarla, a chi sapeva di amarla
a chi nel mazzo fosse riuscito a trovarla
E il suo amico che sta cercando altri spazi
ha un'altra camicia da stirare
sotto montagne di giornali gli avanzi della cena di ieri
e grandi progetti che avanzano
Ma le catene di Sant'Antonio
stringono patti fra gli animi fragili
e legano gli ultimi a sogni di cabale…
Si le catene di Sant’Antonio
sono illusioni che cercano complici
come sirene che incantano i naufraghi
La madre dei vizi viveva un periodo di lutto
ma si consolava leggendo le carte
e quando pescò un re nel suo letto
lasciò il posto ad una donna più saggia
Ora che ci penso avevamo un destino
ma l'abbiamo messo da parte per far posto ad una guerra
cosa andremo a raccontare domani ai nostri figli
se si è persa la ragione che ci ha fatto cominciare
e si è persa anche la notte con tutti i suoi consigli
…
ubbidisce a un suo ricordo
sale, si accorge di essere importante
sale, si arrampica in cima ad un accordo
febbre e brividi di caldo
sale, non resta che farlo passare
sale, non c'è il tempo di pensare
si vive e muore alla giornata
sale, in fondo chi può si arrangia
sale, dove ha lasciato le sue cose
le dita vogliono toccare
ieri l'avevo ancora tra le mani
sale, non ha un attimo di pausa
gelosa amante del presente
sale, e tu ti chiedi se non è amore
sale, trattiene il fiato per non sbagliare
risolve tutto senza parlare
lavora sodo senza fiatare
raddoppia il passo per non cadere
ti guarda storto per poi tacere
si scusa solo se gli conviene
sale una canzone che nasce
sale sale
Scivolavo come goccia di vapore dalle piastrelle
sguardo perso in fondo al mare
vivevo col conforto di un dolore sulla montagna
non facevo che pensare
al nulla, conquistato col sudore di questi anni
e che ora stringo dentro i pugni
…
Sono le notti che rubo al sonno
sono i giorni che ho gettato via
condizionato da un’ucronia
o è questo disordine che ho nella vita
che ormai mi ha segnato come una ferita
Maddalena ai piedi della nostra croce
hai saputo aspettare
che rifiorisse il nostro amore
Ti guardavo colorare i nostri spazi
col sorriso sulle labbra
ricucire i nostri strappi
Ma sarà il tempo
a spazzar via come fa un vento
questa angoscia che ci piglia
e che ci fa tremare i polsi
Si, sarà il tempo a spazzar via come fa un vento
questa angoscia che ci piglia nella sera di Torino
di Torino
…
Le parole di “SOMS che storia!”
Sembrava la terra di nessuno
Un vecchio prete e due parrocchiani
Un asino zoppo e pochi gerani
Proprio una landa desolata
solito burraco e una mangiata
Giovani e donne da maritare
Col primo treno le vedevi sparire
Grasse matrone sempre a pregare
dietro una porta stanno a spiare
e s'affidano al vino per dimenticare
Poi arrivasti tu
Con quel tuo davanzale
e per il paese fu un carnevale
Si arrivasti tu
Con quel tuo cu...cuor gentile
È per tutti fu subito Brasile
La la la la la la la la la la la
Era un paese trasformato
fu allontanato anche il curato
e senza un prete a celebrare il rito
alla domenica tutto esaurito
ogni domenica tutto esaurito
Ma quale landa desolata
ci fu una grande rimpatriata
E quelle matrone un po' dimagrite
come d'incanto son rifiorite
e a baldi giovani si sono unite
Perché arrivasti tu
Con quel tuo davanzale
e per il paese fu carnevale
Perché arrivasti tu
Con quel tuo cu...cuor gentile
È per tutti fu subito Brasile
La la la la la la la la la la la
Ogni paese al suo santo
È per tutti è un gran vanto
Averlo forte lassù
Lo prega l'uomo di chiesa
Se va a far la spesa
Al mercato del sex
Dedica al Santo il suo canto
S'inebria col profumo d'incenso
mentre un seno immenso
spunta dalla copertina di Max
In chiesa stan tutte ferme
un po' come alle terme
ma qui: preghiere e relax
Si un Santo ci vuole
Ci vuole ci vuole
Si un Santo ci vuole
Ecchecazzo ci vuole!
C' è chi gli chiede una moglie
Chi un ritorno alle voglie
ma senza tanti tabù
Anche una suora vegana
Che mi gira in bandana
E mi chiede il perché
Dedica al Santo il suo canto
Va bene Anche un santo discusso
sarà un grande successo
in paese lo si sà già
Un santo senza pretese
gli rendi solo le spese
ed è contento così
Si un Santo ci vuole
Ci vuole ci vuole
Si un Santo ci vuole
Ecchecazzo ci vuole!
Un Santo che si è fatto da solo
Forse ha avuto un po' culo
ma è arrivato lassù
Se lo troviamo straniero
che non sia troppo nero
e che sembri di qui
Dedica al Santo il suo canto
Un Santo nuovo di zecca
Che ci dia la ricetta
per stare meglio quaggiù
Un Santo che porti la grana
tira su la sottana
a noi piace così
Si un Santo ci vuole
Ci vuole ci vuole
Si un Santo ci vuole
Ecchecazzo ci vuole!
Un bicchiere di vino
Tu vestita di rosso
ti giuro non posso
dirti di si
Se ti arriva il marito
si sente tradito
è un campione di lotte
lui mi riempie di botte
non mi va di prenderle ancora
sono appena guarito
da un fastidio ad un dito
Veritas
In vino veritas
bagnati l'ugola
e non pensarci più
Un bicchiere di vino
non uccide nessuno
l’ha detto qualcuno
era l'oste però
ma per questa sera
molla il Barbera
e Stammi alla larga
che è meglio così
non mi va questo dolcetto
tu te ne approfitti
se ci trova siamo fritti
Veritas
In vino veritas
bagnati l'ugola
e non pensarci più
Un bicchiere di vino
in ospedale
come dice quel tale
è Meglio di nient
Ma quante sberle
da tuo marito
ne ho già perso un litro
di sangue però
non mi va questo moscato
Ma tu chi hai sposato
cos'è, un carrarmato?
Veritas
In vino veritas
Bagnati l'ugola
e non pensarci più
Che Festa, che balli
La gente in piazza che
Non è un rave, Niente party
Ma uno statuto pronto c'è
Notte bianca notte calda
(E i diritti pronti eh) e in giro tanta felicità
Arriva lo statuto arriva
Esplode la città
Arriva lo statuto arriva
C’è chi fa già l’amor
Arriva lo statuto arriva
Campane urlan già
Arriva lo statuto arriva
Nessuno dorme più
dorme più
dorme più
dorme più
Cortei e fuochi
E suoni d'organetti
Un fiume di vino
di botti esplose già
Da tanto fermento
Qualcosa nascerà
Arriva lo statuto arriva
Esplode la città
Arriva lo statuto arriva
C’è chi fa già l’amor
Arriva lo statuto arriva
Campane urlan già
Arriva lo statuto arriva
Nessuno dorme più
dorme più
dorme più
dorme più
triste, è un paese triste
Che vive sulle bische
Si vende anche il decoro
e compra solo oro
triste, si chiude la bottega
la mafia gode e impera
l'onesto è soffocato
l’azzardo è dilagato
Fottiti
Stato Biscazziere
rovina del quartiere
Al tuo gioco non ci gioco
Al tuo gioco non ci gioco
triste, l’evasore che non paga
il ministro con la mala
onestà merce rara!
triste, è un paese triste
che vive delle bische
S’illude la gente
con il gioco demente
triste, gratta e vinci la massa
e Lo stato s’ingrassa
dei poveri è la tassa
Fottiti
Stato Biscazziere
rovina del quartiere
Al tuo gioco non ci gioco
Al tuo gioco non ci gioco
Debiti fino al collo
e Il politico nel bordello
triste, è un paese triste
che vive di rapina
alle Slot ogni mattina
intere famiglie in rovina
Lotto: al tuo gioco non ci gioco
Enalotto: al tuo gioco non ci gioco
SuperEnalotto: al tuo gioco non ci gioco
MegaEnalotto: al tuo gioco non ci gioco
GigaEnalotto: al tuo gioco non ci gioco
Questo agosto un bastimento
Da Caprera o giù di lì
galoppando sopra il vento
ci ha portato un souvenir
Il colosso con la barba
Monta dritto sul cavallo
Il colosso con la barba
Col tamburo sono guai
Questa volta ha regalato
Ha regalato un suo cimelio
Questa volta ci ha donato
Il suo cuore nella Colt
È Arrivato in ardimento
Il revolver dell’Eroe
Il Signore dei due mondi
mette in palio la sua colt
Come un socio della soms
Mette in campo la sua fede
Come un socio della soms
Lotteria e mutualità
Signora mia giri presto
Voglio vincere la Colt
Signora mia faccia in fretta
Voglio esporre la sua Colt
Operai della superba
Tutti in fila in lotteria
In questa sera agostana
Ma la pistola sarà mia
Era nota la sua Dragoon
Arma corta e braccio fermo
Era nota la sua mano
Come un cuore partigiano
Come un socio della soms
Mette in campo la sua fede
Come un socio della soms
Lotteria e mutualità
Signora mia giri presto
Voglio vincere la Colt
Signora mia giri in fretta
Voglio esporre la sua Colt
...
Axi,semper li stess
in mano un biccier
a Bere del ven
tutt'el di, semper li stess
in mano un biccier
a Bersi la not
la not, la not
un nome azzeccato
tira tardi Renato
macchinista a Sulgnian
sempre a fare di conto
Per pagare un rimpianto
era pure oste alla Soms
lui chiudeva all'Alba
poi seduto sull'erba
mi parlava solo di te
fuggita al carbone
con vile sborrone
la fa la ganza con lu
Axi,semper li stess
in mano un biccier
a Bere del ven
tutt'el di, semper li stess
in mano un biccier
a Bersi la not
la not, la not
Ogni notte diversa
una storia perversa
di donne e turdè
e poi quanti pianti
riempiva le lenti
era il solito attacco
dei fiumi di Bacco
la mattina dormiva
manco il tuono sentiva
colazione alle tre
con un piatto pasta
o quello che resta
poi tutto il giorno in mutande
alla finestra
Axi,semper li stess
in mano un biccier
a Bere del ven
tutt'el di, semper li stess
in mano un biccier
a Bersi la not
la not, la not
Macchiato di terra
il Fazzoletto rosso
e un bicchiere di birra
tutto immerso tavolo e carte
alla mutuo soccorso
Ti ricordo di poche parole
sguardo potente sull’avvenire
Erano tempi tanto lontani
di lotta ai fascisti
e ai padroni
erano tempi per clandestini
erano tempi da partigiani
Ti ricordo con il tuo giornale
in mille comizi
venticinque aprile
Eri forte e mai stanco
prendevi la pala come fosse un giunco
col bicchiere di porto
seduto alla soms ci dicevi
nessun è mai morto
erano tempi tanto lontani
fuori il re
Viva i repubblicani
Erano tempi di lotte intestine
doveva ancora arrivare
il Compagno baffone
Ti ricordo in sezione al partito
toglier saluto a chi si era venduto
quasi come Peppone odiare la chiesa
la superstizione
e le tue mani potenti come le dita
mio caro nonno infondo
questa è la vita
erano tempi tanto lontani
di lotta ai fascisti
e ai padroni
erano tempi per clandestini
erano tempi da partigiani
erano tempi tanto lontani
fuori il re
Viva i repubblicani
erano tempi
di lotte intestine
doveva arrivare
il Compagno baffone
erano tempi tanto
tanto lontani
Sedeva li tuo nonno Ernesto
Al tavolino di legno robusto
a fare la tarda o solo la sera
con il suo bicchiere di Barbera
Sedeva lì in compagnia
parlar di donne e di anarchia
giovane e forte fin troppo bello
per fare il marito, il marito modello
Sedeva lì tuo nonno Egidio
affascinato dall'ultima radio
stava ad ascoltarla mattina e sera
diceva così qualcosa s'impara
Sedeva lì tutto di un pezzo
come un artista ed il suo vezzo
giovane e forte ma troppo matto
per dormire solo in un letto
Era la banda della Soms
musi bruciati dalla fatica
ma viva, viva viva la vita
Era la banda della Soms
schiene potenti da operai
politica donne e tanti guai
era la banda della Soms
la banda della Soms
Sedeva li tuo nonno Guerino
detto da tutti il poeta guardiano
a fare la tarda o solo la sera
per una rima copiata o vera
sedeva lì solo nascosto
con il suo cappello anche D'Agosto
era la voce del dis di paese
tanto genuina con poche pretese
Sedeva lì tuo nonno Giovanni
che rimandarva sempre i suo sogni
tanto lo sai che non era capace
a prendere il treno che passa veloce
sedeva lì a disegnare
il momento migliore per poter scappare
tanto lo sai non era capace
a lui quel mondo in fondo piace
Era la banda della Soms
musi bruciati dalla fatica
ma viva, viva viva la vita
era la banda della Soms
schiene potenti da operai
politica donne e tanti guai
era la banda della Soms
la banda della Soms
Sedeva li Barba Adriano
sempre pronto a darti una mano
dalla cucina o dietro al banco
per gli amici non era mai stanco
sedeva li a fare la musica
in braccio la sua fisarmonica
a fare la tarda o solo la sera
per il paese una vita intera
Era la banda della Soms
...
Non ci siamo mai sentiti perdenti
ma dalla parte del torto sai
Tirano spesso i venti
e a pochi passi dalla nostra fine
è bastato uno scatto d’orgoglio
abbian passato il confine
a volte ci siamo sentiti perduti
senza più forze
come uccelli caduti
ma sempre in piedi noi
questo è il prodigio
troviamo forza anche nel disagio
Cambiare il mondo noi
Non ci siamo riusciti
L’errore è stato qui
Non l’abbiamo avvisati
Cambiare il mondo noi
Non ci siamo capiti
L’errore è stato qui
Non ci siamo impegnati
Cambiare il mondo noi
Non si sono arresi
Il bello è stato qui
Siamo stati fraintesi
Cambiare il mondo noi
Non ne siamo capaci
Il bello è stato qui
Ci siamo un solo po’ illusi
Non ci siamo mai sentiti eterni
da questa parte lo sai
sconti tutti gli inferni
ma sappiamo sfidare gli inverni
abbiamo mari di sogni
come poeti moderni
e ci siamo sentiti fragili
sempre più soli
certo: anche inutili
Ma sempre in piedi noi
questo è il prodigio
troviamo forza anche nel disagio
Cambiare il mondo noi
Non ci siamo riusciti
L’errore è stato qui
Non l’abbiamo avvisati
Cambiare il mondo noi
Non ci siamo capiti
L’errore è stato qui
Non ci siamo impegnati
Cambiare il mondo noi
Non si sono arresi
Il bello è stato qui
Siamo stati fraintesi
Cambiare il mondo noi
Non ne siamo capaci
Il bello era tutti li
Ci siamo solo un po’ illusi
Le parole de “il liquore di Mefisto”
È un mestiere imparato da poco
amare il cielo e non vivere dopo
Per ogni istante calato dall’alto
un mezzo sorriso sta dentro al suo canto
E Quando ritorni a respirare la terra
senti che il sole può annientare la guerra
E sai per certo non torni indietro
neppure di un giorno, neppure di un metro
È un mestiere non lasciarlo al caso
vivere l’istante batterci il naso
È un mestiere stare a danzare
amarla davvero non farla aspettare
Si è questo il mestiere
È il mestiere dei santi pirati
Sporchi felici e affamati
per ogni soffio un sospiro di vento
Per ogni soffio un pieno di tempo
è un mestiere che va studiato
Come un padre inascoltato
questo mestiere inizia a morire
Forse per questo è da capire
È un mestiere non lasciarlo al caso
vivere l’istante batterci il naso
È un mestiere stare a danzare
amarla davvero non farla aspettare
Si è questo il mestiere
mi vedi è già da un pezzo che sono qui e ti sto a puntare,
sai sto aspettando che tu ti decida a lasciarti andare
di pazienza ne ho ancora molta ma non te ne approffittare!
Ora che siamo in Messico, in Messico, giù in Messico
ora che siamo in Messico, nel Messico distante
Ora che siamo immersi in questa nuvola di fumo puzzolente
è una miscela letale di tabacco nazionale
e di cubani fumati in fretta,
anche se tutto intorno è una grande siesta
bella signora dammi retta, sono giorni da dimenticare!
Ora che siamo in Messico qui in Messico, giù in Messico
ora che siamo in Messico, nel Messico distanti
Ma bella signora, dalle grandi mani
sai ti volevo a Tijuna tra tequila e marijuna
e in tutto questo tempo invece mi hai fatto solo sperare
la pazienza ha un limite, ti devo salutare!
Tu resta pure in Messico là in Messico, giù in Messico
tu resta pure in Messico, nel Messico distante…
…
tu resta pure in Messico là in Messico, giù in Messico
tu resta pure in Messico, nel Messico distante…
Dove sarà la vecchina dei piccioni
la porto con me
nella valigia delle tue canzoni
Ora è sempre qua
nella stanza delle illusioni
dove ho dipinto una luna blu
e ci passo le ore
Sono le cose che piacciono a te
il tempo passato a scherzare
l'ombrello di Mary e le sue caldarroste
e i conti …finiti in rosso
come è rosso il berretto di Ciccio Golia
che ci ricorda che sta arrivando Natale
perchè è bello respirare l'allegria
perchè è bello stare in compagnia
Ma c'è un amico che stiamo aspettando
lui non è mai in ritardo
ecco lo vedo arrivare ansimando
raccoglie le forze poi alza lo sguardo
e ci dice ragazzi su andiamo
c'è Zia Rita che ci aspetta alla Foce
Certo che ritorneremo
nel vecchio cinema del martedì
dove annega l'Ottone e le torte hanno le gambe
dove il cielo sta sopra Pechino
Poi tutti d'accordo
saliremo nella città alta
dove ho dipinto una luna blu
e ci passo le ore
e ci passo le ore
dove ci passo le ore
…
da anni sta dietro una scrivania
nessuno riesce più a mandarlo via
sta aggrappato ad uno stipendio unica garanzia
poi ha sette vite come i gatti
e come i gatti fa le fusa con una amica mia
giusto il tempo di un martini
e nel martini lui ci tuffa tutta la sua nostalgia
lui che ha girato il mondo, dice
ma rosicchiava atlanti, masticava geografia
ora che si occupa di storia
lo fa per rimediare a qualche vuoto della memoria
Il topo ama le donne
le vuole giovani e africane, garantite sane
le va a trovare quasi ogni sera
appena fuori dalla sua tana
tutte pronte in fila indiana
Il topo riesce a fare solo danni
da anni sta dietro una scrivania
E conta?
Si conta i buchi nel formaggio
e i risultati del sondaggio
se li gioca al lotto
seduto sul mio orgoglio
con amico il fango delle fasce laterali
La mischia delle stelle
ha un tiro troppo alto
l’onda lunga degli spalti sudamericani
Gettami una fune dai tuoi capelli scuri
occhi grigi domani sarà festa!
Parlami di te,
della tua pelle scura
di vite consumate nel sudore dei vagoni
di sorsi di tequila col sale della terra
vienimi a scovare nei bordelli mexicani
Gettami una fune dai tuoi capelli scuri
dolce amica, domani domani sarà festa
Quando ti vedrò danzare all’orizzonte
anima notturna, anima sorgiva
quando sentirò la tua mano sula fronte
la tua mano fresca sulla mia ferita
Getterò la spugna
getterò me stesso
nel caleidoscopio delle notti tropicali
Ali di farfalla
seguirà il mio passo
lungo i fiori fradici dei brindisi nuziali
Gettami una fune dai tuoi capelli scuri
dolce amica, domani
domani sarà festa
con le sue voragini
soprattutto quando tu pretendi da me
una volta di più un ricordo credibile
ma dopo una notte così la mattina per me
è lenta a partire con le sue raucedini
Ma Giuda ti ha toccato la mano e ti ha sorriso
è così che si gioca il paradiso
avrei dovuto baciarti ma tu avresti capito
Ora le cose stanno così
destinate oramai, destinate lo sai
a lasciare dei lividi
ma dai pensieri che fai, dai pensieri che hai
se ti ostini a rimanere sui margini
avrai solo vertigini
Ma ora c'è da superare un inverno
e non ho vogli di altro
se non ammazzare un po' il tempo
e non mi servono alibi
devo far le cose con calma, con molta pazienza
cominciando da quelle più semplici
tipo parare gli spifferi
Ma Giuda ti ha toccato la mano e ti ha sorriso
è così che si gioca il paradiso
avrei dovuto baciarti e tu avresti capito
avrei dovuto baciarti e tu avresti capito
avrei dovuto baciarti ma tu avresti capito
un motto de tera bagnâ
Bagascia all'incanta chi resta amiâ
Cun a que de pueila toccâ
Cose le che te, cose le che t'ho
Cose le che t'ascendi in tu to cheu
E man scheuggian in ten'umido abbrasso
L'amô fun le pa che fasso
De gianco e bleu un pittô u a vestià
poi ne vedrinn-a in scio mâ
E tramezzo a queste die
rie u cianze e u cianze u rie
Le parole di “Quando ci vuole ci vuole”
E vinceva il più duro
Che nascondeva un po’ meglio
Le pezze che aveva nel culo
Ma dai alla casa del fascio
Si rubava il piombo
Ma a quadrare il conto
Si chiamava mammà
Eh si eravamo un po’ storti
Ma a pagare i conti
Ci pensava papà
Porcifera, dove beveva Hemingway
Polcevera, io sognavo John Wayne
Porcifera, e fanculo via Pal
Polcevera, senza se senza ma
Ma dai noi siamo nati nel mito
Della Brigata Balilla
che sarà sempre la stella
Della leva del trentatre
Ma dai siamo cresciuti in sezione
tra ciclostile e giornale
e non c’è niente di male
a gridare viva lenin
di noi nessun studente modello
sarà forse per quello
che pensavamo così
Porcifera, dove beveva Hemingway
Polcevera, io sognavo John Wayne
Porcifera, e fanculo via Pal
Polcevera, senza se senza ma
E su questo lo sai non ci piove
Ma a quel tempo ci davi del tu
Mascalzone anche un po’ lazzarone
A fare la notte in qualche tugurio
Un altro modo per aggredire la vita
Ma la realtà è sempre diversa
Occorre ingannare un po’ la fatica
In paese ma dai non c’è niente
Solo zappare e terra per l’orto
E anche la sveglia ha pure quel suono
di campana che accompagna un morto
Ecco perché
L’osteria è un luogo sacro
Di santoni e nati stanchi
L’osteria ha mille segreti
Ma da prendere con i guanti
Ecco perché
L’osteria è un luogo lento
Gli orologi sembrano fermi
E appoggiato a quel bancone
versi tutti i tuoi ricordi
Ogni paese è in fotocopia
Dalla Trinacria o del Trentino
farsi sempre i cazzi d’altri
è lo sport di ogni vicino
più importanti son le corna
Messe insieme coi rosari
Luna vecchia e luna nuova
E maldicenze di comari
La Signora ha due amanti
Tra i quali il giardiniere
Ha spremuto dieci arance
per offrirle a un finanziere
Ecco perché
L’osteria è una galleria
Di sorrisi e tanti pianti
L’osteria è una grande chiesa
Fatta di aspiranti santi
Ecco perché
L’osteria è un luogo aspro
Di rissosi e prepotenti
Che si acciuffano per niente
se hanno finito gli argomenti
Grignolino lo bevo al mattino
Dolcetto in doppio petto
Barbera la bevo di sera
Nero D’avola sempre in tavola
Che paura gli indiani
anche se nelle mani
stringevi una colt
Quando c’era l’west
Dio ce ne scampi
Per ballare i lenti
Chiedevi a Billy the Kid
Quando c’era l’west
era un gran godere
Farsi un bicchiere
Tra cosce e can can
Era un mondo mitico
Da luna e blumoon
Era un mondo libero
grandi risse al saloon
Era un mondo rapido
Doppi whisky e un coltello
Era un mondo pratico
Finiva sempre a duello
Quando c’era l’west
Non era nato Fellini
E dentro ai casini
ci finivi pure tu
Quando c’era l’west
Dio sia lodato
ti mangiavi un gelato
con il capo Siux
Quando c’era l’west
Posavi in manette
E sbirciavi le tette
Sul balcone del bar
Era un mondo mitico
...
Quando c’era l’West
In pace coi Santi
Si mangiava da soli
sempre Pasta e fagioli
Quando c’era l’West
In barba ai pianti
Ti sbronzavi di chianti
già all’ora del the
Quando c’era l’West
C’era molta più calma
non c’era l’olio di palma
Quando c’era l’West
Il prete nel bordello
L’indiano col coltello
Il bandito col cappello
Lo sceriffo a cavallo
Quando c’era l’west
Che se spara è un casino
Se poi becchi il vicino Ci troviamo nei guai
Wanda lascia il tuo vezzo
vedi sono dietro un fumetto
E se metto un elmetto
Non è questione charme
Wanda ora ho qualche soldino
si, dopo questo incidente
mi va di spenderli tutti
dai, non lasciamoci niente
Wanda ricordati
Il mio cuore ha un posto al sole
E c’è sempre un grignolino
Per tirarsi su il morale
Wanda ricordati
Il mio cuore ha tre ventricoli
Politica fumetti e pericoli
Wanda lascia stare l’Winchester
Che se spara è un bordello
E se becchi il cancello
Viene quello di su
Wanda l’amore lo sai
L’amore è tanta fatica
Quando ti ho conosciuta (a Marzo)
Pensavo facessi la vita
Wanda, poi invece mi hai detto
Lavoro a concetto
Ora va bene lo stesso
ti aspetto, ma non fare più guai
Wanda ricordati Il mio cuore ha un posto al sole
E c’è sempre un grignolino
Per tirarsi su il morale
Wanda ricordati
Il mio cuore ha tre ventricoli
Politica fumetti e pericoli
Le parole di “Amerique”
Ci siamo trovati tutti qua
Sulla nave facce sporche
e pidocchi a non finire
Bauscia un po' balenghi
Piccirilli o sciuscià
L'Italia è una sola
sembra il monte di pietà
Concettina di Agrigento
Con Antonia di Vicenza
Teresina di Laigueglia
ma la storia è sempre quella
La Fame è Fame
Non ha rivali o contese
La fame è Fame
e Tutto il mondo è paese
La fame è Fame
non si può accettare
La fame è Fame
e lei che ci fa emigrare
Pelle scura contadina
Paesani o cittadini
Mestrini di terraferma
Ci sentivamo più vicini
Lui è solo un mangiagat
Tu hai braccia troppo corte
Ella vive da eremita
È poi giù tante botte
è più meglio partire
Questa vita sta stretta
Al mio paese si dice
Lamerica c'aspetta
Nella borsa metti il pane
E non piangere Maria
Stai tranquilla torno ricco
e ti porto via
La Fame è Fame
...
Carissimo mio fratello e madre e sorella
vi mando queste due righe per dirvi le mie notizzie
e anche per sapere le vostre di tutti voi in compagnia
mi perdonerete della mia poca cura
di tardiare tanto ha scrivere
ma tribolo tanto perché lavoro giorno e notte
per portare un po' di soldi
e togliermi la Fame
La Fame è Fame
...
La fame non nasce da sola in terra
La usa il potere
Per fare meglio la guerra
che non scordi facilmente
quante anime all'ammasso
chiedon vita solamente
Poi le trovi dentro ai campi
e Bambini manovali
occhi grandi disperati
dietro ai loro caporali
Non nasconderlo che è vero
è la tua convenienza
sfiancati sul lavoro
con stipendi da indecenza
Quando siamo partiti
quando siamo arrivati
eravamo pezzenti
eravamo affamati
Quando sono partiti
quando sono arrivati
non c’è differenza
eravamo odiati
Stesse facce scavate
occhi piccoli e persi
la paura è la stessa
con linguaggi diversi
Lei Nigeria o dal Congo
noi Sicilia o Livorno
si partiva con niente
solo speranze intorno
Quanti morti innocenti
uccisi al lavoro
quante vite sprecate
per cercare un decoro
Quando siamo partiti
...
Tornare è un credo
per tutti una fede
per le vittime di tratta
o il bracciante di mele
Tornare per dire
tutto il mondo ci vuole
non solo per soma
ma come persone
La nostra vita ci chiede
almeno il permesso
di non vivere da schiavi
come Dio ci ha promesso
Quando siamo partiti
...
Che lo stare tutti insieme
A dividere quel poco
A dividere quel che viene
È più assurda questa vita
Che divide un bambino
Che ci vende agli scafisti
Per sperare in un destino
È più assurdo il capitale
Che cancella ogni speranza
che non guarda in faccia a niente
Sale sopra ad ogni presenza
Siamo assurdi pure noi
Non andiamo avanti un metro
Sempre a caccia al meno peggio
e torniamo sempre indietro
Siano assurdi e tanto fessi
a fare i moderati
sempre pronti a firmare
patti scellerati
Anche assurdi ed egoisti
troppe volte siamo biechi
neppure ci accorgiamo
che siamo diventati ciechi
È più assurda l'omertà
Del non voler vedere
E stare chiusi dentro casa
Nel nostro bel podere
È assurdo poi parlare
Di razze quando invece
Esiste solamente
Quella umana e la sua specie
È più assurda sai l'infamia
Del benessere rubato
E non ammettere che c'è
un diritto ormai violato
Siamo assurdi pure noi
...
È assurdo constatare
Nel duemila e anche oltre
L'indecenza della fame
Che nasce senza colpe
È assurdo accettare
Bombe e spese militari
E migliaia di affogati
Risucchiati dentro ai mari
È assurdo un parlamento
Che non parla mai di questo
Come se la nostra vita
Non valesse il primo posto
Siamo assurdi pure noi
...
fosse dichiarato al cielo
prenderemo anche per buono
quel che oggi non sembra vero
servirebbe un uomo giusto
che prendesse questo mondo
e con la forza di un titano
lo cambiasse fino in fondo
è un inganno questa vita
che non lascia una speranza
per milioni di ingannate
non c'è un cielo in una stanza
è un inganno e si ripete
è la violenza che c'è intorno
al lavoro o dentro casa
nella morte di ogni giorno
se domani questo cambio
fosse il pane del futuro
senza sangue e sacrifici
cadrebbe anche l'ultimo muro
è un inganno che continua
nessuno chiede mai perdono
va gridato con coraggio
mi vergogno d'esser uomo
non serve certo un dio
da creare per procura
metti al bando il pregiudizio
riscriviamo la cultura
saranno donne ritrovate
compagne amiche nel percorso
esistenze rifiorite
con la vita al nuovo corso
perché è un inganno questa vita
che non lascia una speranza
per milioni di vendute
non c'è amore in una stanza
è un inganno e si ripete
la violenza che c'è intorno
nelle strade o nella rete
nelle offese di ogni giorno
si se domani questo inganno
disegnato dal potere
fosse preso e messo al bando
dalla forza del volere
è un inganno che continua nessuno chiede mai perdono
va gridato con coraggio
mi vergogno d'esser uomo
va gridato con coraggio
mi vergogno d'esser uomo
C’è un continente intero
Che parte dalla fame
E va a morire lontano
Non è cambiato niente
oggi come ieri
padroni assassini
padroni carcerieri
la dinamica è la stessa
ti scappa da pisciare
quel Mangiafuoco farabutto
ti dice qui non si può uscire
Emilia come vedi
Il tempo non insegna
il profitto sempre impera
La morte non indigna
Una scintilla come tante
Voi avvolte in vecchi lacci
Tante giovani ragazze
Carbonizzate come stracci
Il dolore senza nome
Non fa poi così male
Non merita neppure
il tuo nome sul giornale
Emilia come te
migliaia di bambine
per sconfiggere la fame
Faranno la tua fine
La vittima è una merce
che merita un rimborso
Arriva per assegno
per chiudere il ricorso
Criminali del profitto
difesi dalla legge
Vermi per denaro
difesi dal loro gregge
Così siamo sorelle
Di un tempo sbagliato
Per sempre sorelle
Di un diritto negato
Siamo sempre sorelle
In ogni parte del mondo
Davvero sorelle
Tu Tienine conto
Siamo sempre sorelle
Non c'entra il sangue
Per sempre sorelle
Stanche ma non vinte
tornerai a stare zitto
a pensare a tuoi profitti
come fosse tutto scritto
Questo mare che ci inghiotte
sputa l'ultima bestemmia
sangue giovane innocente
spremuto come una vendemmia
Quanti stupri in bagnarola
mille calci e gran terrore
ma non ti vergogni mai
di aver permesso tanto orrore
Salperanno i rimasti
forse toccheranno terra
poi la’, dentro a quel recinto
racconteranno questa guerra
È un mondo a rovescio
e fa schifo il suo potere
è un mondo sai perverso
non si deve mai sapere
è un mondo sempre infame
popolato da pirati
è un mondo che è già morto
di uomini braccati...
È una cloaca questo mondo
che si anima di bande
dove fedi terroriste
nessun dio più comprende
Non risponderai a nessuno
e a quel beota di Giussano
che un bimbo appena nato
l’ha chiamato clandestino
Non ti senti un po' in dovere
se non altro per decenza
di fermare questi lutti
per lavarti la coscienza
Questo mondo che ci ha visto
solo carne tra le onde
questo mondo che ci umilia
e Bastona con le ronde
È un mondo a rovescio
...
Senza dare una risposta
tornerai a stare zitto
a pensare a tuoi profitti
come fosse tutto scritto
Senza dare spiegazione
tornerai dentro al tuo tempio
a fondare altre banche
per milioni senza scampo
La tua chiesa dei tesori
pregherà quasi infamante
con menzogne di ogni tipo
come farebbe un cartomante
La tua chiesa dei potenti
dei sui soldi a tutto tondo
questa chiesa indecente
che umilia questo mondo
È un mondo a rovescio
...
Tanto tempo fa
Ci Bastava quasi niente
Chiedevamo libertà
Ci sembrava sempre poco
Volevamo l'infinito
Ogni cosa veniva dopo
Prima c'era il gran partito
Ma come non ricordi
Il primo bacio nel fienile
E dopo subito di corsa
intorno al vecchio ciclostile
Ma io ci credo ancora
Di cambiare ora e qua
Non mi sono mai arreso
A questa vostra società
Io ci credo veramente, lo so
siamo al fondo del barile
ma basta alzar la testa
e avremo ancora un nuovo aprile
Eravamo forse stupidi
Credevamo nell'idea
leggevamo De Beauvoir
E anche un certo Antonio Gramsci
Si del resto anni fa
Eri controllato a vista
e il peggior insulto era
passar da qualunquista
Si è vero si diceva
e il linguaggio era anche duro
MA da Ingrao, Nilde o Enrico
Non sentivi un vaffanculo
Ma io ci credo ancora
...
Eravamo forse stupidi
credevamo veramente
ora è tutto nella rete
non siamo più in mezzo alla gente
Basta stare alla finestra
scendiamo giù dalla soffitta
Troppo tempo abbiamo perso
A parlare di sconfitta
Non giriamoci più indietro
un’altra vita inizia
Non lasciamo che ci vinca
un’altra volta la pigrizia
Perché io ci credo ancora
...
Le parole di “Topi metropolitani”
E solo nel bosco sanno sbocciare
Perché i sogni nascono altrove
E dentro un segreto
Sanno parlare
Perché le spine sposan le rose
E con le punte fanno l’amore
Perché la nebbia sposa la bassa
E nel cielo ovattato
Cercano il sole
Perché alla vita si deve rispetto
Come un tesoro coperto di vetro
Di una ruga non avere paura
Per tutto il percorso
che si porta appresso
Perché è proprio così
è dalla parte del torto
Che trovi l’immenso
Che trovi il tutto
Perché è proprio così
è dalla parte bastarda
Che trovi un senso
E la parte più saggia
Si, è proprio così
Perché da un bisogno nasce un pensiero
E dentro la crisi va a maturare
Perché le idee nascono altrove
E nel tempo che passa
Sanno cambiare
Perché da un sbaglio si trova la strada
E quella strada segna il percorso
Perché una sosta sa insegnare
Il momento più giusto
Per ripartire
Perché è proprio così
...
forse il mondo di Berengo
conosce il bianco, conosce il nero
e tanti uomini di passaggio
la sua luce ha occhi verdi
per cattura delle ombre
il suo cuore ha luci spente
ma ci vede come i gatti
e nelle stanze del dolore
hanno segni sulla pelle
nelle stanze del dolore
cercano fede e libertà
marina conosce il mondo
un mondo sigillato
un fendente che imprigiona
racconta e vilipende
mette a fuoco impressioni
di cicatrici dietro il collo
“La prima volta che ho visto l’ero
Dio lo sa, Dio lo sa
ho ringraziato quella merda che portava verità
e dalla sua calma infame
un sorriso irreale
di gente moribonda
vecchi moli e bambù
era la catena di una schiava
col dolore della spada
era la catena di una schiava
col dolore della spada
della spada”
Marina conosce il mondo
Il mondo dei santini
conosce i giorni freddi
e le mani dentro il ghiaccio
Marina conosce il mondo
un mondo indifferente
un mondo senza specchi
di lingue sconosciute e giovani balordi
l’odore sulla pelle e la voglia di un canale
il silenzio per un volo e una riga di giornale
“La prima volta che ho visto l’ero
Dio lo sa, Dio lo sa
ho ringraziato quel veleno
che portava verità
e dalla sua calma di catrame
quel sorriso irreale
di gente moribonda
di vecchi ponti e acqua sporca
era la catena di una schiava col dolore della spada
era la catena di una schiava col dolore della spada
della spada”
Marina conosce il mondo…
...
non raggiunge gli angeli
troppo distanti per essere vigili
e noi troppo ubriachi
per essere mobili
la poesia della strada è un accidente
o solo l’urlo di un deficiente
ma tu la scriverai
si la scriverai
la scriverai per dire ti amo
la scriverai, la scriverai per dire ti odio
la scriverai semplicemente
per dire la vita la vita non mente
la scriverai per dire Ti voglio
la scriverai per dire ti giuro
questa volta non mollo
la scriverai prima di morire
o semplicemente prima di partire
Ma la poesia della strada
non raggiunge gli uomini
troppo bastardi per essere lirici
o troppo soli per essere complici
la poesia della strada
non serve per vivere
e i suoi versi ci fanno un po’ ridere
ma tu la scriverai
...
scriveremo un’altra storia
un giorno noi capiremo anche questa terra
un giorno noi forse
faremo una cosa giusta
troveremo la pace
e tutto quello che basta
un giorno noi forse
ci baceremo all’inferno
e parleremo con Dio
accarezzando il suo viso
siamo pezzi sconfitti
di una fabbrica dismessa
ingranaggi sbagliati
che perdono olio
siamo pezzi fallati
che non trovano copia
pezzi fallati che non trovano pace
un giorno noi forse
ci troveremo all’alba ad aspettare il mattino
con lo stesso stupore di un uomo
che gioca a fare il bambino
un giorno noi forse
scriveremo un’altra storia
non saremo memoria e neppure rincorsa
siamo pezzi sconfitti
...
Lo vado a beccare
Sai si ci fa male
A giocare con te
Tu Sei fatta di sogni
Non certo di ero
Lui mi sembra sincero
Tu invece no
Che strana coppia
Lui vende la morte
Tu fai delle torte e le porti a me
È più serio il tuo pusher
È più serio il tuo pusher
Lo vuoi capire oppure no
È più serio il tuo pusher
È più serio il tuo pusher
Ti Vuoi spogliare oh
È più serio il tuo pusher
È più serio il tuo pusher
non ti credo mai più
È più serio il tuo pusher
È più serio il tuo pusher
Io cerco il tuo pusher
Lo acchiappo per strada
Lo voglio pregare
Di lasciarti andare
Non pensare più a te
Povero cristo
Mi fa compassione
È un vero coglione
A prendersi te
E poi sei grassa
E anche un po’ bassa
Ma chi fila con te
È più serio il tuo pusher
È più serio il tuo pusher
Ti Vuoi spogliare oh
È più serio il tuo pusher
È più serio il tuo pusher
Io non ti credo più
È più serio il tuo pusher
È più serio il tuo pusher
Vuoi salite o no
...